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Nel meraviglioso scenario naturale delle Dolomiti nasce l’antica leggenda di Soreghina la figlia del Sol.
Soreghina era una principessa la cui vita dipendeva dalla luce del sole; era costretta, secondo una profezia, di notte o nei giorni di cattivo tempo e senza la luce del sole, a dormire per non morire; ella sarebbe morta all'istante se fosse rimasta sveglia al buio.
Un giorno mentre Soreghina si trovava in mezzo ai prati trovò disteso a terra un giovane privo di sensi. Questo giovane era un valoroso guerriero chiamato Occhio della Notte, scacciato dal regno dei Fanes perché, innamorato della principessa Dolasilla, aveva osato chiederne la mano al Re. Il re, che non lo riteneva degno della propria figlio, diede ordine di ucciderlo, ma Occhio della notte riuscì a fuggire. Nella sua fuga precipitò da una rupe sopra la Val di Fassa, cadendo a terra svenuto. Soreghina gli prestò soccorso, portandolo nella propria dimora.
Durante il periodo delle cure prestate da Soreghina i due giovani s'innamorarono e si sposarono. Soreghina e Occhio della Notte conducevano una vita felice, vivevano in una capanna di legno, situata nel punto più soleggiato di una radura di fronte al monte Vernèl. I giorni felici, però, trascorsero veloci ed ecco arrivare l'autunno con le prime nebbie e nevi sulle cime. Nel pomeriggio di una fredda giornata giunse alla casa degli sposi un guerriero straniero, amico di Occhio della Notte.
Occhio della notte era molto felici di incontrare nuovamente il suo vecchio amico e tutti insieme trascorsero una piacevole giornata. Nel pomeriggio si ritirarono in casa ed i due amici continuarono a parlare. Visto il calare della sera, Soreghina si ritirò, ma, presa dalla curiosità di ascoltare i loro discorsi, prima di andare a letto, decise di avvicinarsi alla porta per sentire meglio.
Lo straniero tesseva le lodi della bella Dolasilla dicendo all'amico che, nonostante l'ostacolo del re padre, continuava ad attendere Occhio della notte. Il guerriero, colto di sorpresa dalle parole dell'amico, iniziò a dubitare dei propri sentimenti per Soreghina alla quale si sentiva legato da devota ed eterna riconoscenza, confessando all'amico che l'immagine di Dolasilla era ancora nel suo cuore.
L'amico se ne andò quando era già notte ed Occhio della Notte cominciò ad essere preso dal rimorso per ciò che aveva confessato e per il suo tradimento verso la dolce Soreghina. Allora, pentito della sua mancanza di lealtà, volle andare a vedere la sposa che sicuramente dormiva profondamente, come sempre, nel cuore della notte. Ma, aprendo la porta, trovò Soreghina ancora appoggiata alla porta, senza curarsi del passare del tempo, che gli cadde tra le braccia senza vita. Il buio della notte aveva sorpreso Soreghina ancora sveglia ed inesorabile la profezia si era avverata. A nulla valsero le grida di dolore di Occhio della Notte che le chiedeva disperatamente perdono.
Nonostante la triste fine della storia della principessa Soreghina, Marcialonga vuole ricordare la sua figura positivamente, esaltandone la sua bellezza e gentilezza, facendo rivivere ogni anno la bella principessa nelle ragazze nelle valli di Fiemme e Fassa.
Soreghina è inoltre una leggenda legata alle valli di Marcialonga e alle Dolomiti e la sua figura vuole trasmettere i valori e le tradizioni di questo territorio in tutto il mondo.
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